Ciao! Se ti sei mai chiesto come misurare davvero i progressi della tua strategia SEO locale, sei nel posto giusto. Io stesso ho passato moltissimo tempo a cercare di capire quali KPI (Key Performance Indicators) monitorare per ottimizzare il mio progetto.
Ma cosa sono esattamente questi KPI e come possono aiutarti a migliorare il posizionamento del tuo sito web nei motori di ricerca? In questo articolo ti parlerò di come impostare e tenere traccia delle metriche fondamentali come il traffico organico, il tasso di conversione, il CTR (click-through rate) e la frequenza di rimbalzo.
Esploreremo strumenti come Google Analytics e Google Search Console per monitorare parole chiave, clic e ranking nelle SERP. Inoltre, approfondiremo l’importanza dei backlink, delle conversioni naturali e di metriche specifiche della tua scheda Google My Business, come i clic sul sito web e le telefonate. Ti mostrerò come queste possono influenzare la tua visibilità online e come ottimizzare il tuo sito per ottenere risultati migliori.
Sei pronto a scoprire i 10 KPI chiave per portare la tua SEO locale al livello successivo? Continua a leggere e iniziamo questo viaggio insieme!
Indice
Cosa sono i KPI SEO da monitorare?
I KPI, o Key Performance Indicators, sono metriche che ti permettono di monitorare e misurare l’efficacia delle tue attività di ottimizzazione sui motori di ricerca. In pratica, sono come una bussola che ti guida nel tuo processo di ottimizzazione, aiutandoti a capire se stai andando nella direzione giusta per aumentare la visibilità del tuo sito web.
Quando si tratta di posizionamento SEO locale, impostare e tenere traccia dei KPI è fondamentale. Ad esempio, il traffico organico ti mostra quanti utenti arrivano sul tuo sito tramite le ricerche naturali, senza passare per annunci a pagamento. Questo è un indicatore chiave della tua posizione nelle SERP (Search Engine Results Pages) e di quanto le tue parole chiave siano efficaci nel catturare l’attenzione dei visitatori.
Un altro KPI importante è il tasso di conversione. Non basta attirare visitatori sul tuo sito; devi anche assicurarti che compiano azioni significative, come acquistare un prodotto o servizio. Monitorare le conversioni organiche ti aiuta a valutare l’efficacia delle tue strategie di ottimizzazione e a fare eventuali aggiustamenti.
Strumenti come Google Analytics e Google Search Console sono indispensabili per monitorare questi KPI. Ti permettono di tenere traccia di elementi come il CTR (click-through rate), la frequenza di rimbalzo e il tempo medio sulla pagina. Inoltre, analizzando i backlink e il posizionamento delle parole chiave, puoi ottimizzare ulteriormente la tua strategia.
Non dimentichiamo nemmeno le metriche della tua scheda di Google My Business, come i clic sul sito web e le telefonate. Questi indicatori sono essenziali per capire come gli utenti interagiscono con la tua attività a livello locale.
Definisci gli obiettivi della tua strategia di local SEO prima di iniziare a monitorare

Prima di iniziare a monitorare qualsiasi KPI, è fondamentale che tu ti ponga una domanda chiave: quali sono gli obiettivi della tua strategia SEO? Mi sono accorto che senza una chiara definizione degli obiettivi, è facile perdersi tra i numerosi parametri disponibili. Vuoi aumentare il traffico naturale al tuo sito web? Migliorare il posizionamento per specifiche parole chiave nelle SERP? Incrementare le conversioni organiche o magari ridurre la frequenza di rimbalzo?
Definire con precisione ciò che desideri ottenere ti aiuta a selezionare i KPI più rilevanti da monitorare. Ad esempio, se il tuo obiettivo è aumentare le conversioni, dovrai prestare particolare attenzione al tasso di conversione e al CTR (click-through rate). Se invece punti a migliorare la visibilità locale, le metriche della tua scheda Google My Business, come i clic sul sito web e le telefonate, saranno essenziali.
Utilizzando tool come Google Analytics e Google Search Console, puoi tenere traccia degli indicatori che contano davvero per il tuo business ed evitare errori nella tua strategia di SEO locale. Questo ti permette di ottimizzare il tuo progetto in modo mirato, focalizzandoti sui risultati di ricerca che hanno un impatto diretto sul tuo prodotto o servizio.
Ricorda, senza obiettivi chiari, monitorare i KPI diventa un esercizio inutile.
Gli obiettivi in questione dovrebbero inoltre essere SMART, ossia: specifici, misurabili, raggiungibili, rilevanti e basati sul tempo. Più i propri obiettivi saranno orientati su queste caratteristiche, maggiori saranno le probabilità di raggiungerli.
Andrea Marras – Consulente SEO
Conversioni organiche per la tua ottimizzazione SEO

Hai presente quando un visitatore arriva sul tuo sito dai risultati di ricerca non a pagamento e compie esattamente l’azione che desideri? Bene, queste sono le cosiddette conversioni organiche. E ti assicuro, sono il pane quotidiano di una strategia di posizionamento efficace!
Il tasso di conversione organico, invece, è la percentuale di questi visitatori che hanno effettuato una determinata azione come, ad esempio, iscriversi ad una newsletter. È come avere il polso della situazione su quanto bene stai trasformando il traffico naturale in risultati tangibili per il tuo business.
Perché questo KPI è così importante? Perché misura direttamente l’efficacia dei tuoi sforzi SEO nel raggiungere gli obiettivi che ti sei prefissato. Non si tratta solo di attirare visitatori, ma di assicurarsi che compiano azioni significative una volta sul tuo sito web.
Ma come puoi monitorare queste preziose conversioni organiche? Ecco dove entra in gioco Google Analytics 4 (GA4). In GA4, le conversioni vengono tracciate come eventi che tu stesso contrassegni come importanti.
Per impostare il monitoraggio delle conversioni, clicca sull’icona “Impostazioni” nell’angolo in basso a sinistra dello schermo di Google Analytics. Successivamente, vai su “Amministrazione” > “Eventi”. Qui, puoi contrassegnare gli eventi desiderati come conversioni per iniziare a tenerne traccia.
Una volta che hai contrassegnato un evento come conversione, potrebbe volerci un po’ di tempo (fino a 24 ore) prima che i dati inizino a comparire nei tuoi report. Quindi, non preoccuparti se non vedi subito i risultati—la pazienza è una virtù anche nella SEO!
Visibilità della ricerca

Ti sei mai chiesto quante volte il tuo sito appare nei risultati dei motori di ricerca per le tue parole chiave target? Questa è la cosiddetta “visibilità della ricerca”. È una metrica ampia che monitora non solo la frequenza con cui compari nelle ricerche, ma anche in quali funzionalità delle SERP ti trovi, come “People also ask” o gli snippet in evidenza.
Monitorare la visibilità della ricerca ti offre una panoramica completa di quanto sia rilevante il posizionamento del tuo sito per le parole chiave che contano per te. In questo modo, puoi capire se i tuoi sforzi stanno davvero dando i loro frutti su più parole chiave, invece di concentrarti solo su singole posizioni in classifica.
Ma come puoi tenerne traccia? Ecco dove entra in gioco Google Search Console (GSC). Per iniziare, vai su GSC e clicca “Rendimento” nel menu a sinistra. Poi clicca su “Impressioni Totali”. Qui vedrai un grafico che mostra i dati sulle prestazioni del tuo sito web. Questo numero indica quante volte il tuo sito è apparso in una pagina dei risultati in un periodo di tempo specifico.
La cosa interessante è che GSC traccia le tue impressioni per tutte le parole chiave, anche quelle che non stavi prendendo di mira inizialmente o che ritenevi irrilevanti. Questo ti permette di scoprire nuove opportunità e di ottimizzare la tua strategia SEO in modo più efficace.
Monitorando regolarmente la visibilità della ricerca, puoi ottenere una visione più chiara della tua presenza online e fare aggiustamenti mirati per migliorare ulteriormente il tuo posizionamento.
Traffico organico sui motori di ricerca

Hai mai considerato quante persone arrivano al tuo sito attraverso i risultati dei motori di ricerca non a pagamento? Questo è il cosiddetto traffico organico. Ogni volta che un visitatore clicca sul tuo sito dai risultati di ricerca naturali, viene conteggiato come una sessione organica.
In altre parole, il traffico naturale tiene traccia del numero di persone che hanno visto la tua pagina nelle SERP ed hanno deciso di cliccarci sopra. È un indicatore chiave che mostra quanto efficacemente il tuo sito attira visitatori senza l’ausilio di pubblicità a pagamento.
Monitorando questo KPI, puoi capire quanto il tuo sito attrae visitatori in modo naturale e scoprire quali pagine suscitano maggiore interesse. Questo ti permette di ottimizzare ulteriormente la tua strategia SEO, focalizzandoti sui contenuti che funzionano meglio.
Come monitorare il traffico organico
Per misurare il traffico organico, puoi utilizzare Google Search Console (GSC) in questo modo:
- Accedi a GSC e clicca su “Rendimento” nel menu a sinistra.
- Vedrai un grafico che mostra il tuo traffico naturale nel tempo. Assicurati di selezionare la casella “Clic totali” per vedere quante persone hanno visitato il tuo sito tramite la ricerca organica.
- Scorri verso il basso per ottenere informazioni più dettagliate, inclusi quali parole chiave generano traffico e a quali pagine gli utenti approdano.
Analizzando questi dati, puoi scoprire quali query di ricerca portano i visitatori al tuo sito e quali contenuti stanno funzionando meglio. Questo ti aiuta a ottimizzare ulteriormente le tue pagine e a migliorare il tuo posizionamento nei risultati di ricerca.
CTR (Click-through rate)

Il Click-Through Rate (CTR) è la percentuale di utenti che cliccano sul tuo sito dopo averlo visto nei risultati di ricerca naturali. In pratica, questo valore riflette quanto è irresistibile la tua pagina nei risultati di ricerca.
Se la maggior parte dei visitatori che vedono il tuo sito decide di cliccarci sopra, è un chiaro segnale che il tuo contenuto è coinvolgente e pertinente. È come se il tuo sito dicesse “Ehi, sono proprio quello che stai cercando!” e gli utenti rispondono positivamente.
Per calcolare il CTR, dividi il numero di clic per il numero totale di impressioni e moltiplica il risultato per 100. Ecco la formula:
CTR organico (%) = (Clic organici ÷ Impressioni SERP) × 100
Come monitorare il CTR organico
Vuoi sapere come sta andando il tuo CTR? Google Search Console ti può aiutare in questo senso. Vai al report “Rendimento” nel menu a sinistra.
Qui, vedrai un grafico che mostra il tuo CTR medio nel tempo. Assicurati di selezionare la casella “CTR media” per visualizzare questi dati.
Scorri verso il basso e clicca sulla scheda “Pagine” per vedere il CTR delle tue pagine specifiche. Questo ti permetterà di identificare quali pagine stanno attirando più clic e quali potrebbero aver bisogno di un po’ di ottimizzazione.
Monitorando il tuo CTR organico, puoi apportare miglioramenti mirati ai tuoi titoli e meta descrizioni per renderli ancora più accattivanti. Ricorda, anche piccoli aggiustamenti possono fare una grande differenza nel numero di utenti che decidono di visitare il tuo sito.
Monitorare il CTR organico è essenziale per ottimizzare la visibilità di un sito. Analizzare il rendimento delle singole pagine permette di individuare i contenuti più efficaci e quelli da migliorare. Piccole modifiche ai titoli e alle meta descrizioni possono aumentare significativamente il traffico. In questo modo, il monitoraggio del CTR diventa una leva per migliorare continuamente strategia SEO e testi.
Elena Ben Said – SEO Specialist
Posizionamento delle parole chiave
Come si posiziona il tuo sito nelle SERP per termini di ricerca specifici? Il posizionamento delle parole chiave è esattamente questo: la posizione che il tuo sito occupa quando un visitatore effettua una query di ricerca pertinente. È un KPI cruciale da monitorare se vuoi che il tuo sito raggiunga il posizionamento più alto possibile.
Perché è così importante? Più alto è il posizionamento del tuo sito nelle SERP, maggiore sarà la tua visibilità e il numero di clic che riceverai. Questo si traduce in un aumento del traffico naturale e, di conseguenza, in più opportunità di business. Inoltre, monitorare i tuoi ranking può aiutarti a individuare eventuali cali, identificare contenuti ad alte prestazioni e scoprire nuove opportunità di posizionamento.
Come monitorare le classifiche delle parole chiave
Per tenere traccia del posizionamento delle tue parole chiave, puoi utilizzare strumenti come SEOZoom o SEMrush. Questi tool ti forniscono dati dettagliati sulle tue parole chiave target, mostrandoti come si posizionano nel tempo.
Ad esempio, con SEOZoom puoi visualizzare schermate dettagliate del posizionamento delle tue parole chiave:
Questi strumenti ti permettono di:
- Monitorare le variazioni di ranking: capire se stai salendo o scendendo nelle SERP.
- Identificare contenuti performanti: scoprire quali pagine stanno attirando più traffico organico.
- Trovare nuove opportunità: individuare parole chiave correlate che possono portare ulteriore traffico.
Tenendo d’occhio il posizionamento delle tue parole chiave, puoi ottimizzare la tua strategia SEO in modo più efficace e mirato.
Sei curioso di scoprire quali altri KPI possono fare la differenza nella tua strategia SEO locale? Continua a leggere e ti guiderò attraverso i prossimi passi fondamentali!
Metriche dei Backlink

Hai mai sentito parlare dei backlink? Sono quei link provenienti da altri siti web che puntano direttamente al tuo. In pratica, sono come dei voti di fiducia che altri siti danno ai tuoi contenuti, segnalando ai motori di ricerca che il tuo sito è prezioso e affidabile.
Generalmente, più backlink hai da siti autorevoli e affidabili, più autorevole sembri agli occhi dei motori di ricerca. E questo può portare a classifiche più elevate nelle SERP. Ma attenzione, non si tratta solo di quantità: la qualità dei backlink è fondamentale. Un singolo link da un sito autorevole può valere più di decine di link da siti di bassa qualità.
Ecco gli indicatori dei backlink che dovresti monitorare attentamente:
- Numero totale di backlink: quanti link puntano al tuo sito.
- Numero totale di domini di riferimento: quanti siti unici rimandano al tuo.
- Numero di backlink persi: link che una volta puntavano al tuo sito ma ora non più.
- Numero di backlink guadagnati: nuovi link che hai acquisito di recente.
Monitorando questi parametri, puoi capire non solo quanti backlink hai, ma anche da dove provengono. Questo ti aiuta a identificare opportunità per ottenere nuovi backlink da fonti autorevoli e a individuare eventuali problemi, come la perdita di link importanti.
Per tenere traccia di queste metriche, strumenti come SEOZoom possono essere estremamente utili.
Ricorda, un profilo di backlink solido è essenziale per migliorare la tua autorità online e scalare le classifiche dei motori di ricerca.
Quando parliamo di un business locale, una delle soft skills fondamentali è la capacità di intessere vere relazioni. Ottenere valanghe di link, anche a tema, è rilevante fino ad un certo punto. Non dobbiamo scordarci del fattore umano, e di come il passaparola possa essere il ‘backlink’ più potente di tutti.
Daniele Marignani – SEO Specialist
Metriche di coinvolgimento degli utenti
Ma come interagiscono davvero i visitatori con i tuoi contenuti? Gli indicatori di coinvolgimento degli utenti di GA4 ti svelano esattamente questo: il modo in cui i visitatori si comportano sul tuo sito. Questi parametri sono fondamentali per comprendere se il tuo contenuto sta catturando l’attenzione del tuo pubblico o se c’è spazio per migliorare.
Ecco alcune delle principali metriche che dovresti monitorare:
- Frequenza di rimbalzo: è la percentuale di visitatori che lasciano il tuo sito dopo aver visualizzato solo una pagina. Un alto tasso di rimbalzo potrebbe indicare che il tuo contenuto non è abbastanza coinvolgente o pertinente per gli utenti.
- Tempo medio di coinvolgimento: misura la quantità media di tempo in cui i visitatori interagiscono attivamente con il tuo sito, ad esempio scorrendo o cliccando. Un tempo elevato suggerisce che gli utenti trovano valore nei tuoi contenuti.
- Durata della sessione: indica il tempo totale che un visitatore trascorre sul tuo sito in una singola visita. Questo indicatore ti aiuta a capire quanto profondamente gli utenti esplorano il tuo sito.
- Pagine per sessione: rappresenta il numero medio di pagine visualizzate durante una singola sessione. Un numero più alto può indicare che i visitatori sono interessati a esplorare più contenuti offerti da te.
Tieni presente che le metriche prioritarie possono variare in base al tipo di contenuto e agli obiettivi aziendali. Il successo, infatti, può apparire diverso a seconda del contesto.
Ad esempio, una lunga durata di sessione su un post del blog è un ottimo segnale. Significa che i tuoi lettori trovano il tuo contenuto coinvolgente e pertinente. D’altra parte, una lunga durata di sessione su una pagina di checkout in un sito e-commerce potrebbe suggerire che ci sono problemi con il processo di acquisto, che dovrebbe essere rapido e fluido.
Monitorando questi parametri di coinvolgimento, puoi ottenere preziose informazioni su come ottimizzare l’esperienza utente e migliorare ulteriormente la tua strategia SEO.
Frequenza di rimbalzo

Ti sei mai chiesto perché alcuni visitatori arrivano sul tuo sito e poi se ne vanno immediatamente? La frequenza di rimbalzo, o tasso di rimbalzo, è la percentuale di utenti che atterrano su una pagina e la abbandonano in meno di 10 secondi senza compiere alcuna azione.
Un alto tasso di rimbalzo suggerisce che i visitatori atterrano sul tuo sito ma non interagiscono ulteriormente. Questo potrebbe accadere perché il contenuto non è pertinente, la pagina non ha soddisfatto le loro aspettative o ci sono problemi tecnici come tempi di caricamento lenti. Sebbene la frequenza di rimbalzo non sia un fattore di ranking diretto, un alto tasso può segnalare ai motori di ricerca che la pagina potrebbe non soddisfare l’intento dell’utente, il che potrebbe influire sui tuoi ranking nel tempo.
Monitorare il tasso di rimbalzo ti aiuta a identificare le pagine con prestazioni scadenti, valutare la qualità dei tuoi contenuti e individuare eventuali problemi tecnici. In questo modo, puoi apportare le modifiche necessarie per migliorare l’esperienza utente e ottimizzare ulteriormente la tua strategia SEO.
Come monitorare la frequenza di rimbalzo
Per tenere traccia della tua frequenza di rimbalzo, Google Analytics è uno strumento indispensabile. Ecco come fare:
- Accedi alla dashboard di Google Analytics e clicca su “Report” > “Coinvolgimento” > “Pagine e schermate”.
- Personalizza il report cliccando sulla penna (pulsante “Personalizza report”) che appare nell’angolo in alto a destra della pagina.
- Aggiungi la metrica della frequenza di rimbalzo: clicca su “Metriche” e digita “Frequenza di rimbalzo” nel campo “Aggiungi metrica”.
- Seleziona “Frequenza di rimbalzo” dal menu a discesa che appare e clicca su “Applica”.
Ora avrai una tabella che mostra la frequenza di rimbalzo per tutte le pagine del tuo sito. Analizzando questi dati, potrai identificare le pagine che necessitano di miglioramenti per aumentare l’engagement dei visitatori.
Tempo medio del coinvolgimento
Quanto tempo gli utenti interagiscono attivamente con il tuo sito? Il tempo medio di coinvolgimento misura esattamente questo. Tiene traccia del periodo in cui il tuo sito è in primo piano—come quando è la scheda attiva del browser—e per quanto tempo il visitatore interagisce tramite azioni come scorrere o cliccare.
Tempi di interazione più lunghi suggeriscono che gli utenti trovano i tuoi contenuti preziosi e pertinenti. Questo può segnalare ai motori di ricerca che la tua pagina offre contenuti di alta qualità e coinvolgenti, migliorando così il tuo posizionamento nelle SERP.
Come monitorare il tempo medio di coinvolgimento
Per tenere d’occhio il tempo medio di coinvolgimento, puoi utilizzare Google Analytics 4. Ecco come fare:
- Vai su “Rapporti” > “Coinvolgimento” > “Panoramica”.
- Prendi nota della metrica “Tempo medio di coinvolgimento” che appare sopra il grafico.
Monitorando questo indicatore, potrai capire meglio come i visitatori interagiscono con il tuo sito e apportare eventuali miglioramenti per aumentare il loro coinvolgimento.
Costo per acquisizione (CPA)

Quanto ti costa realmente acquisire un cliente attraverso la ricerca organica? Il Costo per Acquisizione (CPA) è la metrica che misura proprio questo: il costo di acquisizione di un utente convertito. Nel contesto della SEO, il CPA rappresenta il costo sostenuto per ottenere un cliente grazie alle tue attività di ottimizzazione sui motori di ricerca.
Questi costi possono includere una varietà di spese: dagli stipendi del tuo team, alle commissioni dell’agenzia, alle spese per gli strumenti SEO, ai costi di produzione dei contenuti e agli investimenti nella creazione di link. Monitorare il CPA è fondamentale perché ti rivela se la tua strategia SEO è davvero conveniente.
Un CPA in diminuzione indica un miglioramento dell’efficienza—stai spendendo meno per acquisire ogni nuovo cliente. Al contrario, un CPA in aumento potrebbe segnalare potenziali problemi nel tuo approccio, suggerendo che è il momento di rivedere la tua strategia.
Come calcolare il CPA
Calcolare il CPA nella SEO è piuttosto semplice. Usa la seguente formula:
CPA = Costi SEO totali (commissioni di agenzia, costi di produzione dei contenuti, spese per strumenti SEO, ecc.) ÷ Numero totale di conversioni
Facciamo un esempio pratico: supponiamo che tu abbia speso 2.000€ in stipendi per il tuo team e 1.000€ in commissioni di agenzia per ottenere 100 clienti. Il calcolo sarebbe il seguente:
CPA = (2.000€ + 1.000€) ÷ 100 = 30€
Questo significa che ogni cliente ti è costato 30€ in termini di investimenti SEO. Monitorando regolarmente il CPA, puoi capire meglio dove vanno i tuoi soldi e come ottimizzare le tue spese per migliorare il ritorno sull’investimento.
ROI per la SEO (Ritorno sull’investimento)
Ti sei mai domandato se gli sforzi che stai investendo nella tua strategia SEO stanno davvero ripagando? Il Ritorno sull’Investimento (ROI) è il parametro che misura esattamente questo: la quantità di denaro che recuperi rispetto a quello che hai investito. Nel contesto della SEO, si tratta di confrontare i ricavi generati dalle tue attività SEO con i loro costi.
Un ROI positivo è l’obiettivo finale di ogni strategia SEO. Questo conferma che il tempo e le risorse investiti nei contenuti, nella manutenzione del sito, nelle campagne di sensibilizzazione e in tutte le altre attività correlate alla SEO stanno portando i frutti sperati.
Come calcolare il ROI SEO
Calcolare il ROI della tua SEO è più semplice di quanto pensi. Ecco la formula che puoi utilizzare:
ROI = [(Entrate da SEO – Costo di SEO) ÷ Costo di SEO] × 100
Facciamo un esempio pratico. Supponiamo che tu abbia speso 9.000€ in attività SEO e che queste ti abbiano generato 16.000€ di entrate. Il calcolo sarebbe:
ROI = (16.000€ – 9.000€) ÷ 9.000€ × 100 = 77,8%
Questo significa che hai ottenuto un ritorno del 77,8% sul tuo investimento SEO—un risultato decisamente positivo! Monitorare il ROI ti aiuta a capire l’efficacia della tua strategia e a identificare aree in cui potresti migliorare per massimizzare i profitti.
KPI importanti nella scheda di Google My Business

Per massimizzare l’efficacia della tua strategia di Local SEO, è fondamentale prestare attenzione alle metriche fornite dalla tua scheda di Google My Business (GMB). Queste ti offrono una panoramica dettagliata di come gli utenti interagiscono con la tua attività a livello locale, permettendoti di ottimizzare la tua presenza online e di attirare più clienti nella tua area geografica.
Ecco gli indicatori più importanti da monitorare:
- Visualizzazioni della scheda: indicano quante volte la tua scheda GMB è apparsa nei risultati di ricerca locali o su Google Maps. Un numero elevato di visualizzazioni suggerisce che la tua attività è ben posizionata per le parole chiave locali pertinenti.
- Clic sul sito web: questo valore mostra quante volte i visitatori hanno cliccato sul link del tuo sito direttamente dalla tua scheda GMB. È un indicatore chiave dell’interesse degli utenti nei confronti della tua attività e della capacità della tua scheda di indirizzare traffico naturale al tuo sito.
- Richieste di indicazioni stradali: riflettono quante persone hanno richiesto indicazioni per raggiungere la tua sede. Un alto numero di richieste può indicare un forte interesse locale e potenziali visite in negozio.
- Telefonate: misura quante volte i visitatori hanno utilizzato il pulsante di chiamata nella tua scheda GMB per contattarti direttamente. Questo è particolarmente importante per le attività che dipendono dalle chiamate per generare lead o prenotazioni.
- Visualizzazioni di foto e video: monitorare quante volte le tue immagini e i tuoi video vengono visualizzati può aiutarti a capire l’impatto visivo della tua scheda. Contenuti multimediali di alta qualità possono aumentare l’engagement e l’attrattiva della tua attività.
- Recensioni e valutazioni: il numero e la qualità delle recensioni ricevute influenzano significativamente la tua reputazione online. Le recensioni positive possono migliorare il tuo posizionamento nelle SERP locali e incentivare nuovi clienti a scegliere la tua attività.
- Domande e risposte: i visitatori possono fare domande direttamente sulla tua scheda GMB. Rispondere tempestivamente a queste domande migliora l’esperienza dell’utente e dimostra un alto livello di servizio clienti.
Analizzando attentamente queste metriche, puoi ottenere insight preziosi su come ottimizzare ulteriormente la tua scheda Google My Business. Ad esempio, se noti un basso numero di clic sul sito web, potresti migliorare la descrizione o le call-to-action nella tua scheda. Oppure, se le recensioni sono poche o non positive, potresti implementare strategie per incoraggiare i clienti soddisfatti a lasciare una recensione.
Ricorda, la scheda GMB è spesso il primo punto di contatto tra la tua attività e potenziali clienti locali. Mantenendola aggiornata e monitorando i parametri chiave, puoi migliorare significativamente la tua visibilità locale e attrarre più clienti.
Considerazioni finali
Abbiamo fatto un viaggio completo attraverso i 10 KPI fondamentali per misurare il successo della tua SEO locale. Ricorda, monitorare questi indicatori non è solo una questione di numeri, ma un modo strategico per capire davvero come il tuo sito web sta performando e dove puoi migliorare. Dalla visibilità della ricerca al traffico organico, dal CTR alle metriche di coinvolgimento degli utenti, ogni KPI è un tassello importante nel puzzle del tuo successo online.
Non scoraggiarti se all’inizio sembrano complessi: con pratica e attenzione, imparerai a leggere questi dati come un vero esperto. L’importante è essere costanti, curare i dettagli e non smettere mai di ottimizzare. La SEO locale è un viaggio continuo di apprendimento e miglioramento, dove ogni piccolo aggiustamento può fare la differenza tra essere invisibili o emergere prepotentemente nei risultati di ricerca.
Quindi, cosa aspetti? Inizia subito a monitorare questi KPI, sperimenta, analizza e aggiusta la tua strategia. Il successo online è dietro l’angolo, e tu hai già tutti gli strumenti per raggiungerlo!